Con il D.L. 25 marzo 2020, n. 19, il Governo ha reso più severe le sanzioni per chi viola le norme varate per poter contenere la diffusione del nuovo coronavirus.
Coronavirus, le sanzioni per chi viola le norme
E così, dallo scorso 26 marzo, chi viola le misure per arginare l’epidemia da COVID-19 rischia una sanzione amministrativa pecuniaria tra 400 e 3.000 euro, che può arrivare fino a 4.000 euro nell’ipotesi in cui la violazione avvenga attraverso l’utilizzo di un veicolo.
In aggiunta a ciò, nell’ipotesi di violazione delle misure di contenimento previste per pubblici esercizi, attività sportive, ludiche o intrattenimento, o ancora attività di impresa o professionale e commerciale, può essere imposta l’immediata sospensione delle attività fino a 30 giorni.
Sanzioni per chi reitera
Nell’ipotesi di reiterazione le sanzioni pecuniarie sono raddoppiate e, dunque, sono pari da 800 a 6.000 euro, innalzate fino a 8.000 euro se la violazione avviene con l’utilizzo di un veicolo. La sanzione accessoria è invece applicata nella misura massima.
Sono ancora più severe le sanzioni previste per coloro che, pur risultando positivi al tampone per il COVID-19, violano il rispetto della quarantena: le norme in vigore prevedono infatti l’arreso da 3 a 18 mesi e una sanzione pecuniaria tra 500 e 5.000 euro. Naturalmente, nell’ipotesi in cui la condotta di violazione delle misure di contenimento si contraddistingua anche per gli elementi configuranti un delitto, rimane la responsabilità penale per il reato.
Ricordiamo, in tal proposito, che le norme sono state introdotte con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile gli spostamenti dalla propria abitazione. Si può comunque uscire di casa per cause di particolare rilievo, come ad esempio capita a chi si deve recare sul luogo di lavoro, o ancora per ragioni di salute o altre necessità, come l’acquisto di beni alimentari necessari per il proprio sostentamento e quello dei familiari.
Reati: Contravvenzioni concernenti l’Ordine Pubblico